“Non intendo commentare in alcun modo ogni possibile iniziativa della Procura Generale. Non lo farò né oggi né in futuro. Provo solo una profonda amarezza, soprattutto pensando a quanto ho sacrificato per poter fare di Expo un grande successo per l’Italia e per Milano. Troverò in ogni caso in me le motivazioni per continuare a svolgere con la massima dedizione possibile il mio lavoro al servizio della mia città”. Questo il commento del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, su cui ora pende una nuova tegola giudiziaria: è indagato per turbativa d’asta in relazione alla fornitura di 6mila alberi per Expo. Accusa che si aggiunge a quella di falso perché avrebbe retrodatato un documento relativo al maxi appalto per la Piastra. Insieme a lui sono indagate altre 7 persone e 2 società. I pm contestano la fornitura di verde da 4,3 milioni a fronte di un costo per l’impresa di un milione e mezzo. Dopo l’avviso di chiusura delle indagini dovrebbe ora arrivare la richiesta di rinvio a giudizio ma l’istanza non potrà essere formalizzata prima di 20 giorni. Poi sarà il Gip a decidere se disporre il processo per il sindaco o proscioglierlo dalle accuse.