Meno di un’ora per tentare di salvare il salvabile. Lui, gli avvocati e il curatore fallimentare. Alla fine nulla di fatto: Sergio Bramini deve lasciare la sua casa.
La folla che lo acclama e sostiene. Lui, decide di andare avanti, di non mollare. Si incatena assieme ai suoi sostenitori.
Con le lacrime agli occhi vede sfilare davanti a sé la polizia. Dovranno rendere esecutivo lo sfratto.
Un debito di circa 600mila euro gli sta facendo perdere tutto nonostante, per lui, fosse pronto a saldare, con un assegno circolare, un altro imprenditore. Un brianzolo che vuole restare anonimo. Inutile, la tensione sale.
Il giorno più lungo per Sergio Bramini era cominciato questa mattina con il sostegno del leader leghista, Matteo Salvini