Ha un volto e un nome il responsabile della morte di Isabel, la 28enne georgiana, cantante lirica e ragazza alla pari, trovata senza vita in un appartamento in via Mauro Macchi a Milano. Ad ucciderla, una dose letale di eroina che sarebbe stata ceduta dal fidanzato della donna. Un 37enne della Sierra Leone, Mohamed Kargbo, arrestato per spaccio e ora indagato anche per il caso della ragazza. A lui, la polizia è arrivata partendo dal telefonino della vittima, passato al setaccio da quel 30 marzo, giorno in cui era stata trovata cadavere. Il suo corpo, disteso sul letto. Intorno i segni evidenti di una overdose da eroina: due siringhe, entrambe usate, e un cucchiaino. Una scena che aveva subito insospettito gli inquirenti. Il suo non era certo un profilo da eroinomane. Aveva fatto la volontaria in Sicilia, insegnava musica e inglese agli adolescenti, babysitter presso famiglie agiate e da poco entrata in una prestigiosa scuola di musica milanese. La sua passione, infatti, era la lirica. Era una soprano.
Amava raccontare dei suoi concerti in teatri d’Oriente, più o meno importanti. Una ragazza sempre con la valigia pronta, che aveva girato il mondo. Il suo mito, neanche a dirlo, Maria Callas. Da poco aveva trovato lavoro come ragazza alla pari nell’elegante appartamento di via Macchi. La sua sfortuna, incontrare quell’uomo che, come confermeranno le intercettazioni telefoniche, aveva una proficua attività di spaccio. Non solo: aveva anche l’abitudine di tagliare l’eroina con sostanze che ne alteravano la purezza e rendevano ancor più pericoloso lo stupefacente. Particolare questo, che ha interrotto per sempre la promettente carriera di Isabel.