I soldi spesi alle macchinette dei bar, con quel denaro raccimolato dai nonni e impiegato poi negli aperitivi. Ed ancora gli incontri con i balordi della strada. Queste sono sempre state le giornate di Douglas e Michele, la coppia di 20enni arrestati con laccusa di aver ucciso Andrea Bossi, il 26enne trovato morto nella sua abitazione di Cairate, nel varesotto. Per gli investigatori sarebbero stati loro ad accoltellare alla giugulare la vittima lasciandola poi agonizzante nella sua abitazione. Il tutto per portare via dei gioielli a lui, Andrea Bossi che, orafo, aveva la passione dei preziosi.
Dopo un mese di indagini il cerchio si è stretto attorno a questa coppia di amici: Douglag Carolo e Michele Caglioni, il primo di Samarate, il secondo di Cassano Magnago. Inseparabili in una vita, persa. Quando i militari li hanno arrestati, non hanno avuta alcuna reazione: neppure una lacrima. Per un mese hanno continuato nelle loro solite giornate come se nella casa dellomicidio loro non ci fossero mai stati.
Hanno vagato per i vari Compro Oro nel tentativo di rivendere la refurtiva, hanno prelevato denaro con il bancomat della vittima, tenuto in tasca uno dei suoi cellualari ma soprattutto hanno parlato tra loro del delitto. Particolari, questi, che hanno contribuito a incastrarli.
Ai carabinieri resta ora lultimo tassello: capire se abbiano avuto o meno dei complici, qualcuno che magari li abbia aiutati a nascondersi. Unipotesi però debolissima. Douglas e Michele non sono mai fuggiti. Era forse sicuri che anche questa volta, lavrebbero fatta franca.
Dopo un mese di indagini il cerchio si è stretto attorno a questa coppia di amici: Douglag Carolo e Michele Caglioni, il primo di Samarate, il secondo di Cassano Magnago. Inseparabili in una vita, persa. Quando i militari li hanno arrestati, non hanno avuta alcuna reazione: neppure una lacrima. Per un mese hanno continuato nelle loro solite giornate come se nella casa dellomicidio loro non ci fossero mai stati.
Hanno vagato per i vari Compro Oro nel tentativo di rivendere la refurtiva, hanno prelevato denaro con il bancomat della vittima, tenuto in tasca uno dei suoi cellualari ma soprattutto hanno parlato tra loro del delitto. Particolari, questi, che hanno contribuito a incastrarli.
Ai carabinieri resta ora lultimo tassello: capire se abbiano avuto o meno dei complici, qualcuno che magari li abbia aiutati a nascondersi. Unipotesi però debolissima. Douglas e Michele non sono mai fuggiti. Era forse sicuri che anche questa volta, lavrebbero fatta franca.