Massimo Comparini, direttore della divisione spaziale di Leonardo, spiega ad "Agenzia Nova" il ruolo di primo livello assunto dall?Italia nei più importati progetti spaziali internazionali.

Nonostante la cifra dell’economia spaziale italiana possa apparire modesta se paragonata ad altri settori, il direttore della divisione spaziale di Leonardo sottolinea che l’importanza dell’industria va ben oltre il suo valore economico diretto

L’economia spaziale italiana sta emergendo come un settore strategico di rilevanza crescente, con un valore stimato di circa 2,7-2,8 miliardi di euro. È questo il punto di partenza da cui Massimo Comparini, direttore della divisione spaziale di Leonardo, spiega ad “Agenzia Nova” il ruolo di primo livello assunto dall’Italia nei più importati progetti spaziali internazionali. Siamo alla vigilia dell’International astronautical conference (Iac) di Milano e il manager di Leonardo evidenzia come l’evento sarà una vetrina per le eccellenze italiane nel campo aerospaziale, offrendo una piattaforma per scienziati, ricercatori, rappresentanti dell’industria e giovani professionisti provenienti da tutto il mondo: “La scelta di Milano come sede dell’Iac evidenzia il ruolo crescente dell’Italia nell’industria spaziale globale e lo slogan scelto per quest’anno ‘Responsible space for sustainability’, sottolinea l’importanza di un approccio responsabile alle attività spaziali per garantirne la sostenibilità”. Non a caso. “La tecnologia spaziale e tecnologia digitale sono un elemento fondamentale per le nostre economie e per la nostra società”, aggiunge Comparini, che spiega come queste tecnologie siano ormai “pervasive, abilitanti e fondamentali in una società sempre più digitalizzata”. Il direttore della divisione spaziale di Leonardo evidenzia come lo spazio e il digitale stiano convergendo, citando l’esempio di un “gemello digitale” della Terra in fase di sviluppo, che consentirà di “comprendere e anticipare fenomeni globali come gli eventi meteorologici estremi”.

Nonostante la cifra dell’economia spaziale italiana possa apparire modesta se paragonata ad altri settori, Comparini sottolinea che l’importanza dell’industria spaziale va ben oltre il suo valore economico diretto, fungendo da catalizzatore per l’innovazione e la diplomazia internazionale. Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67 per cento) e Leonardo (33 per cento), sta giocando un ruolo cruciale nello sviluppo di tecnologie spaziali avanzate. L’azienda è attualmente impegnata nella realizzazione del primo modulo per la stazione spaziale commerciale di Axiom, previsto in consegna nei primi mesi del 2025. Questo progetto rappresenta un passo significativo verso la creazione di una base orbitale autonoma, che dovrebbe diventare operativa a partire dal 2030.

Tasi è coinvolta in numerosi progetti di rilevanza internazionale, tra cui la missione Artemis, per la quale contribuisce alla realizzazione della navicella Orion e dei moduli principali per la futura stazione orbitante cislunare Lunar Gateway. In collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana, sta sviluppando un modulo abitativo destinato alla superficie lunare, denominato MultiPurpose Habitat. Inoltre, sta realizzando la struttura primaria del modulo Halo per Northrop Grumman, destinato agli astronauti in visita al Gateway. Comparini paragona l’economia spaziale italiana all’export del vino, che vale circa sette miliardi, per evidenziare il potenziale di crescita del settore, e sottolinea come la rilevanza dell’industria spaziale risieda non solo nel suo valore economico, ma anche nelle sue capacità abilitanti per altri settori e nel suo ruolo nella “space diplomacy” – vedi il dialogo spaziale Usa-Italia -, rimarcando così l’importanza del settore per la collaborazione tecnologica e le relazioni internazionali.