Omicidio aggravato e premeditato, distruzione di cadavere, e truffa ai danni dello Stato. Sono accuse pesantissime quelle a carico di Stefano Emilio Garini, luomo di 61 anni, agente immobiliare milanese, accusato di aver ucciso la madre Liliana Agnani e di averne abbandonato il corpo in un bosco a Trecate, nel novarese. Garini è stato rinviato a giudizio: il processo sarà celebrato davanti alla Corte dAssise di Novara il prossimo 4 aprile. Una data, questa, che segna un punto fermo in una vicenda dai contorni incredibili e paradossali. Tutto comincia nellottobre del 2022 quando nei boschi di Trecate, nellarea del parco del Ticino un cacciatore ritrova delle ossa umane. A dare un nome a quei resti, un dettaglio incredibile: le protesi perfettamente conservate tra le vertebre della colonna. Dal marchio di fabbrica, al numero di matricola dei dispositivi medici, il cerchio si stringe a sette pazienti, tutti viventi tranne uno: Liliana Agnani, 90 anni, residente alla Barona. Sarà il medico di famiglia della donna a ricondurre al figlio di questultima, Emilio Garini, appunto. Contattato dagli investigatori, luomo al telefono racconta che lanziana madre stava bene ed era ospite del fratello, peccato che questi risultasse deceduto da due anni. Il cerchio così si stringe: la sera del 18 maggio 2022 madre e figlio erano proprio nel bosco in cui saranno ritrovati, cinque mesi più tardi, i resti della donna. Per laccusa avrebbe ucciso e bruciato la madre per incassare la pensione.