Risuonano come una vera preghiera le parole pronunciate dal pulpito del Duomo dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini. La messa in suffragio per la scomparsa del papa, più che una commemorazione, ha assunto i toni del raccoglimento, proprio come amava Francesco che non mancava mai di chiedere ai fedeli una preghiera per lui. Una cattedrale gremita, quella milanese, raccolta nell’attesa delle esequie sabato a Roma. E se da Milano arriva un ricordo inusuale, dalla stessa città appare curioso che non arriverà a Roma alcun nome: nessun milanese, per la prima volta nell’ultimo secolo, presenzierà al conclave. Delpini, è “monsignore” e non “cardinale”, particolare che lo esclude dalla blindatissima elezione. Saranno invece tre i nomi lombardi che, con ruoli diversi parteciperanno: Giovanni Battista Re, nato a Borno nel bresciano, 91 anni fa. Dal momento che è il più anziano officerà le esequie e convocherà il conclave. C’è poi il nome di Pierbattista Pizzaballa, nato a Cologno al Serio in provincia di Bergamo 60 anni fa, patriarca di Gerusalemme è in corsa per la successione. Infine Oscar Cantoni, vescovo di Como, 75 anni. Stretto il suo legame con Francesco sarà presente al conclave.