Trenta minuti davanti al magistrato per confessare di essere stato lui ad accoltellare lunedi scorso la ex moglie, mentre usciva per andare a lavoro. Un dramma che si è consumato ad Agnosine nel bresciano, dove la donna, Giuseppina Di Luca, 46 anni, viveva da pochi mesi, da quando aveva deciso di lasciare il marito. Lui, Paolo Vecchia, 52 anni, a questa decisione non si era rassegnato. Un rancore, covato per mesi fino a quando non è esploso davanti alla donna. L’ha attesa sul pianerottolo di questa casa, l’abitazione della figlia maggiore dove si era trasferita assieme all’altra figlia più piccola, entrambe avute da quel matrimonio che dopo 26 anni aveva deciso di interrompere. Un fendente, prima alla gola, poi al petto, alle spalle e infine al torace. La vittima ha cercato di difendersi ma poi ha ceduto. ” Mi hanno accoltellata”: tutto quello che è riuscita a dire prima di morire.
Dopo il gesto, l’uomo è tornato a casa con ancora il coltello in mano e si è costituito dai carabinieri. Al momento del fermo il silenzio, poi l’ammissione durante l’interrogatorio di garanzia. Dal carcere di Brescia attende che il gip si pronunci sulla convalida dell’arresto. E’ accusato di omicidio aggravato dalle armi e dalla premeditazione. A Sabbio, invece, dove la donna viveva col marito è stata allestita la camera ardente. Attorno a lei fiori, sciarpe rosse, il colore contro la violenza sulle donne e un cartello con su scritto: “vietato morire per amore”.