La rabbia di chi ha dolore, dentro, per un lutto che non ha ancora un perché. Ora, anche lo sdegno verso chi ha avuto il coraggio di rompere i sigilli messi dai carabinieri ed entrare nella villetta dove nella notte tra il 3 e il 4 maggio Alessandro Maja ha ucciso la moglie Stefania, la figlia Giulia e ridotto in fin di vita il primogenito Nicolo. Qualcuno si è introdotto nellabitazione. Non è chiaro chi e perché. Sulla vicenda indagano i carabinieri. Intanto Giulio Pivetta, padre e nonno delle vittime, ai nostri microfoni ammette lo sconcerto per una vicenda già drammatica. Chi ha fatto questo, dice, ci ha distrutto la vita, sono degli sciacalli.
Dallaltra parte Alessandro Maja. Ricoverato nel reparto di psichiatria dellospedale di Monza, non è stato ancora possibile interrogarlo. Lattesa è tutta per il movente. Cosa possa averlo spinto a compiere una strage di questa portata. Indiscrezioni di stampa avevano parlato di una crisi matrimoniale, seccamente smentita dalla famiglia della moglie.
Dallaltra parte Alessandro Maja. Ricoverato nel reparto di psichiatria dellospedale di Monza, non è stato ancora possibile interrogarlo. Lattesa è tutta per il movente. Cosa possa averlo spinto a compiere una strage di questa portata. Indiscrezioni di stampa avevano parlato di una crisi matrimoniale, seccamente smentita dalla famiglia della moglie.