Era pronto a passare all’azione. Il suo obiettivo: i fedeli della chiesa di Sant’Alessandro in Colonna, nel centro di Bergamo. Accuse gravissime nei confronti di un 22enne egiziano, residente ad Alzano Lombardo, arrestato nell’ambito di una vasta operazione contro il terrorismo. A condurla le Digos di Bergamo e Brescia insieme con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, coordinati dalla procura di Brescia. Un’operazione delicatissima che si inserisce in un momento altrettanto delicato vista la situazione internazionale in Medio Oriente. Al centro, il giovane finito in manette. In Italia da pochi mesi e con permesso di soggiorno in scadenza, lavorava in una pizzeria di Bergamo. E’ accusato di apologia di delitti aggravata dalla finalità del terrorismo. L’attività, secondo la Procura distrettuale di Brescia, è stata in costante crescita dal mese di settembre: dall’esaltazione dello stato islamico sul web, fino, secondo gli inquirenti, all’appartenenza a un’associazione terroristica di stampo islamico. Il 22enne sarebbe stato notato dagli investigatori per aver condiviso contenuti sullo stato islamico, la jad islamica palestinese e il martirio. Non solo avrebbe manifestato anche una forte radicalizzazione, oltre che sentimenti antisemiti. Ad insospettire anche diversi post in cui il ragazzo imbraccia armi da fuoco e condivide link di video di propaganda e messaggi celebrativi dell’11 settembre. Fatto gravissimo: non un lupo solitario, per gli investigatori, ma un personaggio al centro di una rete di relazioni. Nelle perquisizioni anche quelle a carico di due suoi amici connazionali oltre al sequestro di telefonini e computer.