Innocente: nessun piano omicida, nessun movente economico. Adilma Pereira Carneiro, ribattezzata dalla cronaca “La mantide di Parabiago” respinge l’accusa di aver organizzato l’omicidio del compagno, Fabio Ravasio, mascherandolo con un incidente stradale. La donna, che si trova a San Vittore in attesa del processo è stata interrogata dagli inquirenti. Era il 9 agosto scorso: Fabio Ravasio stava tornando a casa in bicicletta. Era su questa strada diretto a Parabiago quando fu investito da un’auto poi in fuga. Quello che inizialmente era sembrato un caso di pirata della strada si rivelò poi un omicidio: l’incidente era stato provocato. Per l’accusa a guidare la macchina sarebbero stati il figlio della donna e il suo ex marito, altri due uomini avrebbero invece segnalato il passaggio in bici della vittima così essere sicuri di poterlo investire. Tutto, sostiene l’accusa per un movente economico. Accuse tutte da verificare intanto sullo sfondo c’è un’altra morte sospetta, quella di un uomo che con Adilma ha avuto tre figli. Una vicenda questa, per la quale la procura di Busto, competente per questo caso, sta valutando l’invio di atti alla procura di Milano, dove è avvenuto questo decesso.