I genitori che non gli credono, la notizia appresa dai social e quel vuoto, come lo chiama lui stesso, dopo aver saputo che quella rapina si era trasformata in omicidio. Per unora e mezza, Daniele Rezza, reo confesso dellassassinio di Manuel Mastrapasqua, accoltellato per un paio di cuffiette, racconta tutta la sequenza di quella tragedia. 4 i minuti durante i quali Manuel, 31 anni, magazziniere in un supermercato incontrerà la morte. Eccoli nelle telecamere della zona: siamo in Viale Romagna, quartiere Alboreto, a Rozzano. Dallaltra parte cè Daniele Rezza, 19 anni, anche lui dipendente di un supermercato. In mano ha un coltello, preso da casa perché, racconterà agli inquirenti, quella sera si sentiva nervoso. Immagini diventate una confessione davanti al gip durante linterrogatorio di garanzia che si è tenuto a San Vittore e finito con la convalida del fermo e la disposizione del carcere. Laccusa: omicidio e rapina impropria. Davanti al gip la confessione ma anche altro: ha sferrato quel fendente e poi è scappato, ha dormito tranquillo, dirà, senza sapere che quel ragazzo era morto. Lo apprenderà da Tik Tok. E anche una volta saputo non si scompone Daniele: non è stato un granche, mi sentivo vuoto, a me dispiace. Metterà a verbale. Parole che fanno pensare a una personalità disturbata, da qui lipotesi di una perizia psichiatrica. Intanto il legale, lo stesso che lo aveva seguito per alcuni precedenti specifici, reati contro il patrimonio e il furto di un motorino quando aveva ancora 17 anni, ha fatto sapere di aver rimesso il mandato. Non lo affiancherà più, ha detto, per motivi personali. Nellattesa di capire chi rappresenterà il ragazzo restano due famiglie distrutte. Quella della vittima, divisa tra rabbia e dolore; quella dellassassino reo confesso, avvolta dai dubbi. Sapevano i genitori di Daniele, lui aveva confessato ma loro non gli avevano creduto. Non potevano immaginare che il loro figlio potesse arrivare a tanto.