Lo slogan da lui coniato a inizio stagione per caricare i suoi giocatori di responsabilità verso la maglia nerazzurra sta diventando il marchio di fabbrica di questa squadra. L’Inter è sì tornata alla vittoria, ma soffrendo e senza dare l’idea di essere pienamente uscita dalla crisi.
Nonostante le buone prestazioni di Eder come sostituto di Icardi (che però tornerà titolare sabato contro il Genoa) e di Karamoh, l’allenatore non può dormire sonni tranquilli. È scoppiato il caso Brozovic, il quale ha reagito applaudendo ai fischi dei tifosi al momento della sua sostituzione e perciò sarà multato e probabilmente escluso nel prossimo match; le condizioni di Perisic e Miranda sono da monitorare. In più adesso Karamoh chiede e merita più spazio. Con lui anche Rafinha sbraccia per partire dal primo minuto. E il pubblico spinge al cambio di modulo per vederli entrambi in campo dall’inizio.
Il tecnico di Certaldo ci sta seriamente pensando: nella sua mente prende corpo l’idea di passare al 4-3-1-2 con Rafinha dietro a Icardi e Karamoh. Il francese farebbe da seconda punta all’argentino e standogli più vicino potrebbe aiutarlo di più in area di rigore, dove a volte il capitano è spesso lasciato solo dai compagni. E Perisic? Il croato si abbasserebbe a mezz’ala: posizione un po’ atipica per le sue caratteristiche, ma potrebbe rivelarsi una mossa sorprendetene e vincente per centrare l’obiettivo Champions League.