Simona Pozzi, potrebbe essere lei la chiave di volta nell’omicidio del padre Maurizio, trovato cadavere nel suo appartamento, nel quartiere Affori, periferia milanese. La donna è stata infatti iscritta nel registro degli indagati. Il sospetto degli inquirenti è che possa in qualche modo essere coinvolta nel giallo: quello cominciato il 5 febbraio del 2016 quando Maurizio Pozzi, commerciante di 69 anni, viene ritrovato agonizzante nella sua abitazione. Morirà tre ore più tardi in ospedale, a causa di otto ferite alla testa. Nessun segno di effrazione, nulla che potesse far pensare a una rapina finita male.
Due anni di indagini alla fine il nome della figlia come indagata. Il pm ne aveva chiesto l’arresto, richiesta respinta dal gip che sostiene non ci siano nei confronti della donna prove sufficienti a mandarla in carcere. Lei, che non ha mai smesso di lavorare nel negozio di famiglia, respinge ogni accusa e non accetta di parlare con nessuno.La notizia, intanto, è rimbalzata nel quartiere dove la famiglia è molto conosciuta. Per questo nessuno ha voglia di commentare, qualcuno si sbilancia solo per confermare che la vittima era una brava persona.
Cosa sia davvero successo, resta ancora un mistero.