Attila di Giuseppe Verdi è un dramma lirico composto dal prologo e 3 atti. Quando si apre il sipario la scena è ambientata ad Aquileia. Gli Unni saccheggiano la città guidati da Attila. Come omaggio gli portano un gruppo di donne prigioniere, tra loro c’è Odabella, figlia del signore di Aquileia, ucciso proprio da Attila. Il capo degli Unni viene colpito dal coraggio della donna e le concede una grazia: lei chiede di riavere la sua spada con cui medita un giorno di potersi vendicare. Quindi compare sul palco il generale romano Ezio, avversario di Attila, che gli propone di dominare il mondo ma di lasciare a lui l’Italia. Attila però rifiuta e Ezio se ne va sdegnato. Quindi cambia la scena, arriva Foresto, compagno di Odabella, che pensa all’amata prigioniera degli Unni.
Nel primo atto gli Unni, alle porte di Roma, si preparano ad assaltare la città. Di notte Odabella sfoga il suo dolore e le sembra di scorgere tra le nuvole il padre e Foresto che la accusa di tradirlo con il nemico ma lei si giustifica e gli spiega che medita vendetta. Intanto nella sua tenda Attila ha un incubo: mentre sta per attaccare Roma la voce di un anziano gli ordina di tornare indietro.
Ezio è al centro della scena all’inizio del secondo atto. Legge sdegnato l’ordine dell’imperatore Valentiniano che impone una tregua con gli Unni. Quindi arriva Foresto che gli spiega l’intenzione di uccidere Attila ed Ezio si accorda con lui. Al banchetto con i romani i druidi avvertono Attila che i presagi sono nefasti ma lui non li ascolta. Il vento spegne i fuochi, quando si riaccendono Foresto dice a Odabella che Attila sta per bere una coppa avvelenata. Ma Odabella lo ferma perché vuole essere lei stessa ad ucciderlo. Attila dunque si salva. Lei gli chiede di graziare Foresto. Lui acconsente ma le impone di sposarlo.
Nell’ultimo atto Foresto apprende che stanno per avere luogo le nozze. Ma Odabella fugge, supplicando Foresto di credere alla sua fedeltà. Quindi arriva Attila che rinfaccia a Odabella la sua ingratitudine, a Foresto la grazia ricevuta, a Ezio l’aver congiurato per la salvezza di Roma. Intanto i romani danno l’assalto al campo degli Unni. Foresto si lancia per colpire Attila ma Odabella lo ferma e trafigge lei stessa il capo dei barbari vendicando così il padre e il suo popolo.